FAUSTO CARPANI

Bolognese doc è conosciuto soprattutto per la sua attività di cantautore dialettale; egli stesso si definisce "musicalmente analfabeta",  in realtà, l'assenza di nozioni teoriche è sopperita da un senso musicale, una genialità e una voce fuori del comune. Fin da giovane ha iniziato a strimpellare la chitarra a livello amatoriale, fermandosi agli accordi fondamentali, per divertirsi tra amici, anche componendo canzoncine goliardiche che avevano come unico obiettivo il puro divertimento personale e di gruppo. Nell'estate del 1987 il Comune di Bologna organizzò il primo Festival della Canzone Dialettale. Di fronte al successo cittadino della prima edizione, a Carpani venne l'idea di comporre una canzone in dialetto e inviarla al concorso della seconda edizione. Nacque così la sua primissima canta (come ama chiamare lui le sue composizioni) con il titolo di Lucàtt blues (blues del luchetto), che vinse il Festival, piazzandosi al primo posto. Quel primo successo portò alla luce un fecondo talento poetico e musicale, fino ad allora poco sfruttato, e Carpani partecipò al Festival anche l'anno successivo, il 1989, nel quale tornò a vincere con la canzone più nota, considerata una sorta di marchio: Prè ed Cavrèra (Prati di Caprara). Da allora iniziò a comporre altre canzoni, sempre più gradite dai bolognesi. E iniziarono le richieste di partecipazione a intrattenimenti e spettacoli. Fin dagli inizi, e ancora oggi, Carpani accetta di buon grado ogni proposta, dal teatro importante alle feste parrocchiali, di partito, sagre di paese o centri sociali di Bologna e provincia e gratuitamente nelle più sperdute case di riposo, tanto da totalizzare, in 25 anni, oltre duemilacinquecento serate.

Quella di cantautore che usa la lingua bolognese non è l'unica manifestazione di profondo amore per la sua città. Dal 2001 è ironicamente "direttore irresponsabile", redattore ed editore del Pånt dla Biånnda(il Ponte della Bionda), foglio mensile scritto completamente in dialetto bolognese.

Fra 2004 e 2005, dopo aver chiesto ed ottenuto dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna il restauro del Ponte Nuovo sul Navile, ha fondato l'Associazione Culturale "Il Ponte della Bionda" che, oltre ad occuparsi del recupero ambientale di un tratto di canale Navile attiguo al ponte che dà il nome al sodalizio, progetta e realizza eventi musicali in una ex discarica bonificata col lavoro dei soci e divenuta un vero e proprio giardino battezzato "Arena del Navile".

In seno all'Associazione ha fondato anche la Compagnia teatrale "Ponte della Bionda", che può già vantare la produzione di quattro commedie, le ultime delle quali scritte con Roberta Nanni, altra colonna portante sia dell'associazione che della compagnia teatrale, i cui temi rappresentano una ventata di aria nuova per il teatro dialettale: non più le farse, vaudeville o commedie degli equivoci alle quali era abituato il teatro dialettale bolognese, ma copioni che rappresentano e indagano la realtà contemporanea o di un passato recentissimo, pur mantenendo lo stile scanzonato e ironico caratteristico del dialetto.